Intervista di Antonella Vitelli, novembre 2019
Daniele Parolin, lavora per iLMeteo.it dal 2012 come analista meteo e redattore. E' un meteorologo e sta seguendo da vicino la questione dell'acqua alta a Venezia. L'ho intervistato per capire più sul fenomeno e sulle cause di ciò che sta accadendo.
Daniele sono giorni drammatici per Venezia. Ieri, 12 novembre, l’acqua alta ha raggiunto livelli record. 187 centimetri di acqua hanno invaso la città, avvicinandosi a quei 194 centimetri dell’alluvione del 1966. Si parla di una relazione tra l’acqua alta e venti come lo scirocco che possono raggiungere una velocità superiore ai 25 chilometri all’ora. Ci spiega meglio?
La marea osservata a Venezia può essere pensata come la somma di due componenti: la marea astronomica, correlata al movimento dei corpi celesti (segnatamente la Luna e il Sole) e il contributo meteorologico, dovuto sostanzialmente all'atmosfera.
In condizioni normali il contributo meteorologico è basso e il livello di marea osservato coincide più o meno con la marea astronomica. In caso di condizioni meteorologiche sfavorevoli (solitamente basse pressioni e forti venti di Scirocco che spirano dal Canale d'Otranto, lungo tutto il bacino Adriatico), il contributo meteorologico diventa importante: se esso si verifica contemporaneamente ad un massimo di marea astronomica, esso può produrre il fenomeno dell'"acqua alta". Ovviamente il contributo meteorologico può anche essere negativo e determinare dunque basse maree, soprattutto a seguito di alte pressioni. Ieri sera i venti di Scirocco hanno soffiato fino a 100 km/h impedendo il regolare deflusso delle acque. Oltre al vento di Scirocco il fenomeno si è verificato nel giorno di Luna Piena quindi con un contributo maggiore del nostro satellite.
Quindi è giusto ritenere che tra le variabili in campo ci sia anche quella che concerne l’influenza della luna che provocando le maree alza il livello dell’Adriatico?
Mi rifaccio alla risposta precedente. La Luna influenza il livello della marea, è la componente astronomica del fenomeno. Però oltre alla componente astronomica e a quella meteorologica c’è anche un terzo elemento, il fenomeno della “sessa” ovvero il movimento periodico delle acque all'interno di un bacino, come laghi, catini o anche mari. Le onde di sessa consistono in moti oscillatori che si originano in conseguenza di repentini abbassamenti della pressione atmosferica. La sessa contribuisce per circa 50 cm. Non è avvenuta in questo caso, se non in minimissima parte, ma nel 1966 ci sono stati questi 3 fenomeni concomitanti (acqua alta record di 194 cm).
La meteorologia fino a che punto può prevedere questi fenomeni atmosferici? Quali sono i limiti che si riscontrano rispetto a queste situazioni?
Sono in atto continui studi, anche da parte de www.iLMeteo.it per raggiungere un livello buono di previsione della marea a Venezia. Naturalmente una perfezione non si potrà mai ottenere in quanto la meteorologia non è una scienza perfetta e basta davvero una minima variazione di qualche parametro (umidità, temperatura, vento etc.) per far cambiare radicalmente la previsione. I limiti sono legati all’imprevedibilità del tempo seppur negli ultimi anni i progressi fatti sono stati enormi.
Secondo le proiezioni dell'Enea entro il 2100 migliaia di chilometri quadrati di aree costiere italiane rischiano di essere sommerse dal mare. C’è una relazione tra l’innalzamento del livello del Mediterraneo e il riscaldamento globale? Ci spiega come sono concatenati i fattori in campo?
Il riscaldamento globale in atto favorisce lo scioglimento dei ghiacci i quali riversano l’acqua nell’oceano.
Una volta il pericolo di affondamento delle grandi metropoli era il 2050, ora il 2100, chissà tra qualche anno a che data arriveremo. Questo per dire che non è detto che tutto ciò avvenga, in quanto è probabile anche che l’attuale fase di riscaldamento globale sia solo un periodo che la Terra sta attraversando, come è successo anche nei secoli scorsi. Chi ci dice che dall’anno prossimo o tra cinque o dieci anni non inizi un periodo climaticamente più freddo?
Daniele quindi possiamo affermare che ciò che sta accadendo a Venezia sarebbe accaduto lo stesso, per i fattori sopra descritti, anche senza il problema del riscaldamento globale?