"Carola Rackete guidava un'ambulanza!" Intervista a Giuseppe Cataldi

"Carola Rackete guidava un'ambulanza!" Intervista a Giuseppe Cataldi

Intervista di Antonella Vitelli, Napoli, giugno 2019

Caso Sea Watch. Cosa dice il Diritto internazionale? Quali gli obblighi dell'Italia? La legge è davvero dalla parte di Salvini? E qual è la relazione tra l'arresto di Carola Rackete e il decreto "Sicurezza bis" del 14 giugno 2019? Per capire di più abbiamo intervistato il Prof. Giuseppe Cataldi, Ordinario di Diritto internazionale dell'Università degli studi di Napoli "L'Orientale", Presidente Association internationale du droit de la mer e Coordinatore del Network Jean Monnet MAPS Migration and Asylum Policy Systems. Weaknesses, Shortcomings and Reform Proposals.

Professore cosa sta accadendo con il caso Sea Watch tra il Governo italiano e il diritto internazionale? Se si parla di obbligo di soccorso in mare previsto dal Diritto internazionale, dalla Convenzione delle Nazioni Unite e dalla Convenzione di Amburgo perché è stata arrestata la Capitana della nave Carola Rackete?

La politica dei "porti chiusi" è stata adottata dall'attuale Governo in reazione all'evoluzione della prassi delle migrazioni nel Mediterraneo, che dopo la chiusura del corridoio balcanico si sono tutte concentrate nel Canale di Sicilia. Poiché Malta da sempre adduce i suoi limitati mezzi e la sua esiguità territoriale per non intervenire, il "cerino" è restato in mano all'Italia, con un'evidente mancanza di solidarietà da parte dei partner nell'Unione europea. Detto questo, concentriamoci su tre regole:

1) nel mare territoriale di qualunque Stato costiero tutte le navi straniere hanno il diritto di passaggio, purché questo si presenti come inoffensivo

2) il diritto internazionale, tanto a livello consuetudinario, tanto a livello convenzionale, impone l'obbligo di soccorso in mare (anche il nostro Codice della navigazione)

3) mentre gli Stati possono scegliere chi fare entrare e chi no in un porto (acque interne), in caso di necessità (guasto meccanico, problemi di salute, tempo inclemente, etc.) qualsiasi nave può entrare liberamente in un porto e lo Stato del porto non può opporsi. Questo in linea generale.

Nello specifico, la Convenzione di Amburgo prevede che in caso di una nave che abbia operato un soccorso in mare, gli Stati parte della Convenzione coinvolti (Stato della bandiera, Stato della zona SAR - Search and Rescue - in cui è stato operato il soccorso, Stato nella cui giurisdizione si trovano le acque solcate dalla nave al momento, etc.) debbano cooperare per attribuire al più presto il PoS, Place of Safety, inteso come il luogo in cui la vita dei passeggeri non è più a rischio, possono essere assistiti, e i loro diritti umani fondamentali garantiti.

Nel caso della Sea Watch certo non era agevole o veloce attribuire un porto olandese (Stato della bandiera) come PoS, né la Libia (nella cui SAR erano stati soccorsi) può essere presa in considerazione perché ormai anche il Ministro degli Esteri italiano ha riconosciuto che non garantisce lo standard minimo di tutela dei diritti fondamentali. Resta quindi l'Italia, obbligata ai sensi della Convenzione di Amburgo.

L'obbligo di attribuire un PoS ha come contraltare uno speculare diritto della persona in distress a vederselo riconoscere.

Ricordiamoci che fino allo sbarco vale l'obbligo di assistenza, e che fino allo sbarco e al riconoscimento non possiamo parlare di "migranti" più o meno irregolari ma di persone in pericolo in mezzo al mare. 

L'arresto è avvenuto in esecuzione del novo decreto "Sicurezza bis" emanato dal Ministro, che io spero non venga convertito in legge dal Parlamento. Martedì sarò audito dalla Commissione Affari Costituzionali alla Camera su questo e farò presente che si tratta disposizioni palesemente incostituzionali e contrarie alle convenzioni internazionali in vigore. Qui il discorso sarebbe troppo lungo e glielo risparmio.


Professore qual è stata l'evoluzione storica del regime internazionale dei mari, ma soprattutto come si è evoluto il concetto di "libertà dei mari"?

La libertà dei mari si è evoluta nel senso di un sempre maggiore potere riconosciuto agli Stati costieri, una compressione quindi del principio, ma ciò in particolare per gli interessi economici (pesca, sfruttamento risorse minerarie, etc.). restano i principi a garanzia della navigazione e soprattutto il diritto del mare ha dovuto fare i conti con lo sviluppo notevole, nella seconda metà del secolo scorso, della codificazione dei diritti umani e della consapevolezza in materia ambientale.


Come valuta la politica dispiegata dal Governo italiano nell'ultimo anno?

Mentre comprendo l'esigenza di reagire all'indifferenza dell'Unione europea e dei suoi Stati membri rispetto al problema, anche se qualcuno mi dovrebbe spiegare perché quando si è trattato di discutere dell'ipotesi di distribuzione per quote dei migranti negli Stati membri la Lega era assente o solidale con Orban che non ne vuole nemmeno uno in Ungheria, ritengo assolutamente illegittimo dal punto di vista del Diritto internazionale (e quindi anche interno, alla luce dei rinvii di cui agli art. 10, 11 e 117 Cost.) l'atteggiamento di criminalizzare le ONG, di chiudere i porti, di eliminare l'istituto della protezione umanitaria. Tutto ciò è funzionale solo alla propaganda politica quotidiana di Salvini, che si è accorto che (purtroppo) tutto ciò paga in termini elettorali. 

La Sea Watch ha forzato un blocco. La Capitana rischia anche in base al Decreto sicurezza bis che potrebbe vedere in questo caso la sua prima applicazione. Secondo lei come finirà?

Spero proprio che, come in tanti altri casi (potrei citarle tante sentenze interessantissime e che smentiscono la politica del governo), magistrati equilibrati, intelligenti e preparati riconoscano che la capitana ha fatto solo il suo dovere. Guidava un'ambulanza!


Professore cos'e L'UNCLOS e qual è la sua funzione?

La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare è "la Costituzione degli Oceani". Ratificata da quasi tutti gli Stati del mondo, codifica le regole di diritto del mare in maniera dettagliata. Il soccorso in mare è disciplinato in particolare nell'art. 98.


Professore qual è lo stato il valore aggiunto dei Trattati di Roma e qual è di salute dei diritti umani a 60 anni dalla ratifica di questi?

Basta guardare una carta geografica per capire l'importanza dell'Unione europea. Cosa saremmo oggi noi piccoli Stati europei da soli, di fronte a colossi come la Cina e gli USA? E' stata una grande invenzione, che negli altri Continenti ci invidiano. E ora? Con questo benedetto "sovranismo" che non ci porterà da nessuna parte, stiamo distruggendo tutto. Penso che gli inglesi si siano già pentiti di essere usciti. Per quanto riguarda i diritti umani, il secolo scorso, a partire dalla Dichiarazione Universale del 1948, è stato il secolo della codificazione, gli strumenti normativi ci sono, sono stati creati.

Questo secolo dovrebbe essere quello della concreta effettività, della realizzazione pratica, ma purtroppo stiamo assistendo a una preoccupante involuzione, le potrei fare tanti esempi, ma credo che basti assistere al successo elettorale in Italia di chi prima sputava sulla bandiera italiana, oggi su quella europea, prima si accaniva contro i meridionali, oggi sui migranti, che per inciso sono ancora veramente pochi, soprattutto in Italia, e spesso svolgono mansioni insostituibili e necessarie.


Professore quali sono, se ci sono, i vuoti legislativi per casi come Acquarius e Sea Watch? C'e qualcosa che dovrebbe migliorare dal punto di vista della legislazione? Cosa dovrebbero fare le Nazioni Unite rispetto ad una eventuale arbitrarietà di politica di uno Stato?

C'è sicuramente un problema di applicazione delle Convenzioni SAR acronimo di search and rescue e SOLAS, acronimo di Safety of life at sea, e riguarda innanzitutto il fatto che esse furono pensate per il classico esempio di naufragio, persone cioè che una volta soccorse chiedevano di essere riportate a casa. Poi sono state emendate per tener conto anche del fenomeno delle migrazioni, ma innanzitutto Malta non ha accettato le modifiche (accetta di intervenire e di attribuire il PoS solo se il salvataggio è opera di unità maltesi, quindi mai), e soprattutto il sistema si basa sulla cooperazione tra gli Stati, proprio quella che manca, visto che ognuno tende ad attribuire la competenza all'altro. Ciò è tanto più grave perché quasi sempre si tratta di Paesi uniti dal vincolo di solidarietà rappresentato dalla comune appartenenza all'UE!

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