La Geopolitica del tè: tra tradizione, economia e sfide globali

La Geopolitica del tè: tra tradizione, economia e sfide globali

Approfondimento a cura della redazione

Nel cuore delle piantagioni asiatiche, da una semplice foglia ha preso vita una delle bevande più amate al mondo: il tè. Dietro ogni tazza si nasconde una storia complessa fatta di equilibri globali, tensioni economiche e interazioni culturali, che continuano a influenzare i rapporti con l’Oriente.

I principali produttori mondiali – Cina, India, Kenya e Sri Lanka – svolgono ciascuno un ruolo essenziale nel panorama globale. La Cina, leader indiscusso per quantità e varietà, offre dai tè verdi ai tè neri, fino all’esclusivo Pu’er.

L’India, seconda solo alla Cina, è famosa per i suoi tè neri di alta qualità, tra cui spiccano Assam e Darjeeling. Il Kenya si distingue come maggiore esportatore di tè nero, mentre lo Sri Lanka, con il pregiato tè di Ceylon, occupa una posizione di rilievo sul mercato internazionale.

In questi Paesi, il tè è molto più di una bevanda: rappresenta un pilastro economico. In India, milioni di persone trovano lavoro nelle piantagioni, che costituiscono una delle principali fonti di reddito agricolo. In Kenya, il tè contribuisce in modo significativo al PIL nazionale e al sostentamento delle comunità rurali. Ma il tè non è solo economia: nel corso del Novecento ha assunto un ruolo simbolico anche nella diplomazia internazionale.

Emblematico l’episodio del 1972, quando Richard Nixon e Zhou Enlai siglarono una storica intesa con una cerimonia del tè durante la visita del presidente americano in Cina, dando avvio a una nuova era di relazioni tra le due potenze.

Oggi, tuttavia, il contesto è mutato. In uno scenario globale segnato da tensioni commerciali, dazi e dall’urgenza di affrontare la crisi climatica, quello spirito di dialogo sembra essersi affievolito.

“Dal punto di vista climatico, le principali regioni produttrici di tè stanno affrontando sfide sempre più gravi”, spiega Regina Carrai, primogenita di Alfredo Carrai, Tea Expert e Tea Consultant de La Via del Tè. Regina, la prima di sei fratelli, ha ereditato dai genitori la passione per il tè, approfondita attraverso numerosi viaggi che le hanno permesso di conoscere raccoglitori, artigiani, tea maker e mercanti di tè.

Le sfide ambientali sono evidenti: l’innalzamento delle temperature, le alterazioni dei modelli di pioggia e l’aumento degli eventi climatici estremi stanno minacciando raccolti e qualità.

In India, le piantagioni di Assam soffrono a causa di lunghi periodi di siccità alternati a piogge torrenziali, con una conseguente riduzione dei raccolti. In Kenya, l’erosione del suolo e il riscaldamento globale spingono i coltivatori a spostare le piantagioni verso altitudini più elevate, nel tentativo di preservare condizioni ottimali. 

Parliamo costantemente con i nostri fornitori storici e, quando incontriamo difficoltà nel reperimento di alcuni tipi di tè, valutiamo l’introduzione di nuovi prodotti da Paesi alternativi.

spiega Anna Carrai, la quarta dei sei fratelli che nell'azienda di famiglia si occupa della parte legata al tea blender e tea taster. Anna racconta l’esperienza di coltivazione in Val d’Ossola definendola:

un percorso di prove ed errori. Offrire un prodotto che esprima l’essenza unica del terroir è complesso ma entusiasmante. La nostra esperienza, unita alla passione dei coltivatori locali e all’amore per il territorio, ci ha permesso di ottenere risultati straordinari.

Le previsioni statistiche indicano un aumento del consumo globale di tè del 5,72% nel quinquennio 2025-2030. Questo trend è sostenuto da diversi fattori: il crescente riconoscimento del tè come alleato per il benessere, la sua versatilità e varietà di gusti, e il ruolo che assume come momento di pausa nella frenesia quotidiana.

Il tè è un rito, un rituale che, anche nella sua semplicità, invita a rallentare e a godersi un piccolo grande piacere.

La sfida principale sarà garantire una produzione sufficiente a soddisfare la domanda crescente, senza compromettere la qualità. “Noi trattiamo principalmente specialty tea e tè a foglia intera, lavorati con metodi tradizionali”, sottolinea Regina. “Questo ci rende meno vulnerabili rispetto alle grandi aziende del mass market, ma è essenziale continuare a innovare e a mantenere standard elevati.”

In un mondo in trasformazione, il tè rimane una costante che racconta tradizione, innovazione e resilienza. Una bevanda che, sorso dopo sorso, continua a legare Oriente e Occidente, passato e futuro.

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