Cina, meno matrimoni e meno nascite

Cina, meno matrimoni e meno nascite

Il declino dei matrimoni in Cina sta aggravando una crisi demografica già allarmante. Come segnala Yi Fuxian, ricercatore presso l'Università del Wisconsin-Madison, la drammatica riduzione delle unioni coniugali sta compromettendo l'agenda pro-natalista lanciata dal premier Li Qiang. Nel 2024 si sono registrati solo 6,11 milioni di matrimoni, in caduta libera rispetto ai 13,47 milioni del 2013. Il tasso di matrimonio è crollato da 9,9 ogni 1.000 persone a 4,3, un dato inferiore a quello di Taiwan (5,4) e degli Stati Uniti (6,1nel 2023). La conseguenza diretta di questo trend è il calo del numero di nascite. Dai 9,54 milioni di nati nel 2024 si prevede un crollo a 7,3–7,8 milioni nel 2025. Pur rappresentando il 17,2% della popolazione mondiale, la Cina contribuirà a meno del 6% delle nascite globali, un dato paragonabile a quello della Nigeria.

Il tasso di fertilità è destinato a scendere a 0,9 nascite per donna nel 2025, molto lontano dal tasso di sostituzione standard di 2,1. Nonostante i proclami di nuove politiche a sostegno della natalità annunciati da Li Qiang, la crisi matrimoniale mina alla radice ogni speranza di inversione di tendenza.

Non esiste una causa unica alla radice di questo fenomeno. Le ragioni principali, evidenziate da Fuxian, includono: il declino della popolazione in età fertile; cambiamenti nello stile di vita, gli effetti della politica del figlio unico, un forte squilibrio di genere e una elevata disoccupazione giovanile. 

Secondo il censimento cinese del 2020, il 61% dei bambini nasce da donne di 20–30 anni. Tuttavia, questa fascia si è drasticamente ridotta: da 111 milioni nel 2012 a 73 milioni nel 2024, con una previsione di appena 37 milioni entro il 2050.

La storica politica del figlio unico, introdotta nel 1980, ha avuto effetti devastanti. Ha alterato gli atteggiamenti verso matrimonio e gravidanza, ridotto il bacino di donne in età fertile e contribuito a una sproporzione di genere preoccupante.

Nel 2000, il rapporto tra maschi e femmine alla nascita era 120:100 a livello nazionale, con punte di 197:100 a Wuxue, nella provincia di Hubei. Questa sproporzione ha reso più difficile per gli uomini trovare una compagna, alimentando il fenomeno del "prezzo della sposa", con richieste economiche elevate, come l'acquisto di un appartamento.

Il numero di donne non sposate tra i 25 e i 29 anni è passato dal 9% nel 2000 al 43% nel 2023. Questo fenomeno è in parte attribuito al crescente livello di istruzione femminile. I genitori, spesso di figlie uniche, hanno investito nella loro carriera e indipendenza, aumentando così le aspettative nei confronti dei potenziali mariti. Nel frattempo, l'età media al primo matrimonio è aumentata: da 25 anni nel 2000 a 28 anni nel 2020 a livello nazionale, e a 32 anni a Shanghai nel 2024. 

Il tasso complessivo di infertilità in Cina è passato dall'1–2% degli anni '70 al 18% nel 2020. Cresce così anche il numero di coppie che affrontano difficoltà nel concepire, anche dopo il matrimonio o la nascita del primo figlio. 

La pressione sull'istruzione ha avuto un effetto devastante sulla natalità. Dal 2000, le iscrizioni universitarie sono passate da 2,21 milioni a 10,69 milioni nel 2024. La Cina ha oggi un tasso di istruzione terziaria superiore a quello del Giappone, paese che presenta già un bassissimo tasso di fertilità (1,15). Il governo, spingendo sulla formazione di "nuove forze produttive di qualità", ha inconsapevolmente ritardato ulteriormente matrimonio e maternità. Anche modificare l'età legale per il matrimonio – oggi 22 anni per gli uomini e 20 per le donne – non basterebbe più. Gli stili di vita sono cambiati troppo. Il quadro demografico richiama quello di altre società confuciane come Corea del Sud, Giappone e Taiwan, tutte caratterizzate da bassissimi tassi di fertilità.

La Cina potrà conciliare le sue ambizioni economiche con una popolazione in drastico declino? Secondo Yi Fuxian, i precedenti non lasciano spazio all'ottimismo.

Se non verrà invertita la tendenza al rinvio del matrimonio e alla riduzione delle nascite, il peso demografico della Cina continuerà ad affievolirsi, con impatti economici e geopolitici di enorme portata. 

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