La sorprendente elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York segna una svolta storica nella politica statunitense e un segnale potente per la sinistra globale. Contro ogni previsione, un socialista democratico di 34 anni ha sconfitto l’apparato dei miliardari, la macchina dei media e l’establishment del Partito Democratico, portando alla vittoria una campagna fondata su un principio semplice e radicale: rendere la città di nuovo accessibile per chi lavora.

Secondo l’analisi di Eric Blanc, docente alla Rutgers University e autore di We Are the Union, la forza della vittoria di Mamdani non risiede solo nel suo carisma o nella capacità di usare i social media, ma nella coerenza politica.
Mamdani non ha mai nascosto di essere un socialista, di non voler piegarsi al denaro aziendale, e di voler finanziare servizi pubblici universali, dall’assistenza all’infanzia gratuita ai trasporti accessibili, tassando i ricchi.
Una proposta che, fino a poco tempo fa, sarebbe sembrata utopistica persino a New York, ma che oggi intercetta la rabbia e la stanchezza di una classe lavoratrice impoverita, mentre l’élite accumula ricchezze e potere. Mamdani è riuscito dove Bernie Sanders si era fermato: trasformare un movimento in una maggioranza politica.
Dietro la sua vittoria, spiega Blanc, c’è una macchina organizzativa di oltre 90.000 volontari, costruita con il sostegno dei Democratic Socialists of America. Ma, più ancora, c’è un cambiamento culturale. La nuova generazione di elettori — giovani, precari, madri di classe media, lavoratori del settore pubblico — non crede più che il “centro moderato” sia la via della sopravvivenza. “Le persone vogliono sicurezza economica e dignità, non incentivi di libero mercato”, scrive Blanc.

La portata simbolica di questa vittoria va oltre New York. In un momento in cui Donald Trump rafforza la sua presa autoritaria e i miliardari tentano di dettare l’agenda politica, l’ascesa di Mamdani mostra che è ancora possibile ribaltare i rapporti di forza. La sua piattaforma, “up with affordability, down with billionaires”, parla a una nazione che soffre le stesse disuguaglianze.
Ma, come avverte Blanc, “eleggere un combattente non basta”. La sfida ora è trasformare la spinta elettorale in un movimento permanente, radicato nei luoghi di lavoro e nelle comunità, ma senza ombra di dubbio la vittoria di Mamdani riaccende la speranza in un tempo dominato dalla paura e dalla rassegnazione. È il segnale che un’altra America è possibile. Oggi, New York ne ha dato una al mondo.