Intervista di Antonella Vitelli, giugno 2019
Savina Galetti è stata selezionata da Vittorio Sgarbi, con l’opera IUSTITIA, per la mostra d’arte contemporanea che si è tenuta a maggio e giugno ai Magazzini del Sale di Cervia. Nel suo Atelier, che si trova a Vescovato, dipinge utilizzando varie tecniche, quella di certo più interessante è racchiusa nel concetto di VANITART (l'arte che arreda). Savina stampa immagini di donne d'epoca e attuali su tessuto speciale, arricchite con cristalli Swarovski e specchi creati a mano, unici nel loro genere.
Savina quando hai capito che la tua strada era l'arte?
Ho sempre e solo seguito il mio istinto, il “sentire” ed il mio bisogno fin da piccola. Tanta solitudine e tanti sacrifici ma non ho mai pensato ad altro.
Cos'è la VANITART?
Vanitart è il nome che ho scelto per definire un concetto di bellezza nella mia arte.
Questa grande ricerca di essa, la condizione delle cose umane e dell’apparenza, che trovo attraverso l’uso dello specchio dove in esso ci si conosce e riconosce.
I tuoi lavori sono molto intensi. Le tue lavorazioni in specchi e Svarowski con il bianco e nero ricordano molto un filone scenico del pop internazionale. A me fanno pensare a Lady Gaga. Possibile?
Sinceramente non ho mai pensato e fatto riferimento a Lady Gaga e nessun altro. Solo ed unicamente al mio vivere, al mio pensiero e alla ricerca della bellezza, fugace ed eterna allo stesso tempo.
Sei una delle artiste selezionate da Sgarbi per l'esposizione di arte contemporanea, I Mille di Sgarbi, ai Magazzini del Sale di Cervia. Questo immagino sia stato per te motivo di orgoglio.
Partecipare ad una mostra organizzata da Sgarbi ed essere scelta da lui…
Si..è stato emozionante! Ho saputo di questa selezione ed ho semplicemente partecipato.
Chi sono le Regine Guerriere?
Ogni regina rappresenta una parte di me, uno stato d’animo, un tempo, un tatuaggio, un amore, una guerra. La più rappresentativa è l’austera “Regina Guerriera”.
Progetti per il futuro? Hai qualche mostra in programma in questo momento?
Progetti? Seguire ciò che sento. Probabilmente qualche esposizione a Milano e nella mia dolce Cremona.