Ironia, leggerezza e letteratura ai tempi dei social. Una chiacchierata con la Ragazza lunatica

Ironia, leggerezza e letteratura ai tempi dei social. Una chiacchierata con la Ragazza lunatica

Intervista di Antonella Vitelli, Pisa, maggio 2019

Brillante, "quotidiana", ecclettica e volubile. Questo maggio inizia con l'intervista a Carlotta Gualtieri, alias la Ragazza lunatica. Chi è la ragazza lunatica? Come si concilia la pittura con l'ironia e l'insegnamento? Come si mettono assieme Grace Kelly, il prosecco e gli sbadigli serali? Proviamo a capire di più. 

CARLOTTA CHI E’ LA RAGAZZA LUNATICA?

Viste le diverse forme di espressione contenute nel blog (come l’ho sempre chiamato, anche se proprio un blog non è), definirla, definirmi non è così semplice. Nel sito parlo di me come di chi “osserva il mondo da un canto con disincanto”. Ma se davvero debbo dire chi sono, allora forse posso dire che sono essenzialmente una persona che ama scrivere e raccontare. Lo faccio da sempre. Sono tutta narrazione, a scuola, come con gli amici, tanto che devo persino contenermi.

I miei figli dicono che ingigantisco la realtà, io penso soltanto che provo a riraccontarla, ma intervenendo nella forma, mai nel contenuto.

Come quella volta in cui, descrivendo una serata piuttosto noiosa di fine estate, movimentata solo da qualche piccolo e banale episodio ad una coppia di amici, questi finirono per rammaricarsi di non essere stati presenti perché in vacanza in Portogallo!

 

METTE ASSIEME SCRITTURA E PITTURA. RAGAZZA ECLETTICA PIU’ CHE LUNATICA. PAREYSON DICEVA CHE “L’ARTE E’ QUEL FARE CHE MENTRE FA INVENTA IL MODO DI FARE”. CHE NE PENSA?

Il modo di fare l’ho veramente inventato. So fare poco al contempo. Sempre una cosa per volta. Per questo quando scrivo, scrivo, quando dipingo, dipingo, quando insegno, insegno. Mi creda, sono meno eclettica di quello che sembro. Mi sono sempre domandata come facesse Vecchioni a coniugare insegnamento e carriera cantautorale. Però quando, per uscire sui social, gli audio che avevo iniziato da un po’ di tempo a realizzare avrebbero dovuto trasformarsi in video si è posto il problema delle immagini da utilizzare. E’ stato allora che ho pensato che oltre ai miei testi, alla mia voce e, perché no, alla mia faccia tosta, possedevo anche i miei quadri con i quali potevo fare ciò che ritenevo più opportuno, senza che dovessi chiedere autorizzazioni ad alcuno.

Mi tornò a mente quando Maurizio Costanzo, per iniziare il suo show, apriva una finestra che poi richiudeva con la stessa ritualità al termine dello spettacolo.

Facendo appello a tutto il mio presunto eclettismo, ho così pensato di entrare con un leggio, aprirlo, andare a prendere un quadro, appenderlo, leggere e alla fine smontare il tutto. Per fortuna le unità aristoteliche di azione, tempo e spazio mi hanno dissuaso. E sfoltendo e risfoltendo è rimasto un leggio già in loco e un quadro da appendere da seduta.

 

QUANTO E’ IMPORTANTE NELLA SUA NARRAZIONE L’IRONIA?

Per me utilizzare la vis comica è sempre stato un requisito primario. Prima simpatici, ma solo se si riesce a esserlo in maniera spontanea e non forzata, ironici e soprattutto autoironici e poi tutto il resto.

La leggerezza è stata per me una piccola virtù in tutte le manifestazioni della vita, narrativa compresa.

Con l'ironia si riesce ad uscire dall’imbarazzo, di qualsiasi natura esso sia. C'è sempre un momento nella giornata in cui stemperare una situazione risulta vitale. E credo che questa sia la cifra che più mi distingue, nel bene e nel male. Per questo la pratico a iosa, anche quando scrivo, anche se oltre a “Le pulizie di casa”, “Consigli serali” o”I capelli”, sono apparsi sulla mia pagina pezzi come “L’amicizia”, “Invecchiare” o “La pittura” tanto per citarne alcuni, che non si sostengono certo sull’ironia, ma che mi pare risultino altrettanto graditi. Uscire sui social senza il supporto dell'ironia non sarebbe stato nemmeno pensabile. I natali di questi miei racconti video risiedono, non a caso, in lettere spedite alle amiche dall'estate 2013, in cui raccontavo i miei viaggi con il preciso intento non di spettacolarizzare il viaggio in quanto tale, ma di dissimulare emozioni ogni qualvolta avessi corso il pericolo di mitizzarlo.

 

CHI E’ IL SUO MODELLO IN QUANTO A IRONIA?

Da piccola, essendo stata una bambina degli anni Sessanta, veneravo la centralinista di Bice Valori e ”la sora Cecioni” di Franca Valeri. La mia mamma poi era un'assidua lettrice della rivista "Annabella", dove scriveva una giornalista arguta dal nome Brunella Gasperini, mio modello indiscusso. In letteratura modelli d'ironia ne ho meno incontrati. Sono di formazione novecentista e i miei grandi modelli sono stati Svevo, Tozzi, Bilenchi. Quest'ultimo, che ho avuto il grande piacere di conoscere, era però nella vita un uomo molto ironico. Adoro comunque una scrittrice deliziosa, dotata di uno sguardo elegante e leggero che sa applicare alla contemplazione di un giardino come alle complicate relazioni tra uomini e donne e che si chiama Elizabeth von Arnim. Ma in fondo il mio vero maestro è stato il mio babbo.  Mai conosciuto nessuno più asciuttamente ironico di lui. E con questa annotazione a rischio di patetismo mi taccio.


QUELLO CHE FA SAREBBE ACCADUTO ANCHE SENZA I SOCIAL?

Sì, nel senso che i miei blog nascono come audio per le amiche di un gruppo creato su WhatsApp. E quindi sono preesistenti ai miei video, così come i miei racconti di viaggio precedono quegli audio. Avrei voluto farne qualcosa, ma non sapevo cosa. Poi l'incontro con una ragazza che si occupa di web, Cristina Licari e che, ascoltato il mio progetto di leggere i miei testi sui social, si è messa in moto per crearmi una pagina. Il logo è opera di mia figlia Ortensia, i quadri da sfondo sono i miei, si è trattato di trovare un videomaker e tutto è partito il 29 ottobre scorso. Se non mi fossi forzata, se il potere del caso non mi avesse fatto incontrare quella ragazza, se non avessi ritenuto che tentare con i social fosse al momento la mia chance, ora non sarei la ragazza lunatica. Avrei avuto comunque tutto il mio corredo, ma non avrei potuto esibirlo fuori dalla cerchia delle devotissime amiche.

Consideri poi che io non ho alcuna dimestichezza con l'informatica e che a scuola sono una delle insegnanti più resistenti alla tecnologia. Questo paradosso mi diverte tantissimo.

PROGETTI PER IL FUTURO?

La biblioteca di Vicopisano, bellissimo paese medioevale in provincia di Pisa, dove io insegno, mi ha proposto per la rassegna “Aperitivi della biblioteca” alcuni appuntamenti, destinati alle letture dal vivo dei miei blog. Il primo si terrà il 24 maggio, nello spiazzo antistante Palazzo Pretorio vicino alla Torre del Brunelleschi, tra i sicomori, dove proporremo anche libri inerenti i soggetti dei blog scelti.

A luglio, a Trapani, alla storica Libreria del Corso riproporremo letture dei miei blog con una mostra di pittura nella quale esporrò i quadri che hanno fatto da sfondo ai video.

Mi hanno più volte suggerito, nascendo i blog come audio, di proporre le mie letture come appuntamento periodico ad una radio. E ciò non nascondo che mi piacerebbe, ma ancor più inseguo l'idea di pubblicare un libro che coniughi i miei scritti con i miei quadri, a cui tengo parimenti.

Ho nella testa tante idee, persino quella ardua di proporre letteratura attraverso i blog.

Sa, d’altronde mi definisco “ragazza”, ma proprio una ragazza non sono più…è per questo che non mi resta che provare a bruciare i tempi. (E qui sono molto ironica!).

Carlotta Gualtieri alias Ragazza lunatica si laurea con una tesi su Romano Bilenchi sotto la guida di Romano Luperini e Franco Fortini Lattes. Dopo la tesi parte per Parigi, dove vive due anni come jeune fille au pair, conseguendo un diploma di letteratura francese e pubblicando articoli di letteratura e cinema su una rivista italofrancese, che le permetteranno, rientrata in Italia, di conseguire il titolo di pubblicista giornalista. Intraprende quindi la sua attività di insegnante in scuole medie e superiori della provincia di Pisa, dove attualmente vive. Nel 2001 comincia a dipingere facendo esposizioni personali e collettive da Asti a Trapani. Nell’estate del 2013, non avendo mai abbandonato la passione per la scrittura, in seguito a un lungo viaggio in Canada e più precisamente nell’isola di Vancouver, progetta una sorta di Baedeker di viaggio rivolto a tutte le sue amiche sparse in Italia, che resta la genesi del suo recente blog.  Infatti, da qui l’idea di rivolgersi a queste amiche con audio da lei rudimentalmente prodotti, divenuti dalla fine di ottobre 2018 i video della ragazza lunatica

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